Giacobini: il vermouth (non piemontese) nato sotto una buona stella

di Giuliana Di Paola

Essenza mediterranea, dopo l’Amaro Eroico, fa rinascere il brand Giacobini calabrese doc con l’aiuto di una buona stella, enologa ed esperta erborista…

Protagonista dell’aperitivo del secolo scorso, il vermuttino come si diceva allora, vive un nuovo Rinascimento, con tanto di Salone dedicato a Torino, ma il vermouth non è un fenomeno solo piemontese e non lo è mai stato come dimostra la storia di Giacobini storico brand calabrese doc che rinasce sotto una buona stella. Michelin.

Dopo il grande successo dell’Amaro eroico, il brand Essenza Mediterranea non si ferma e rilancia con un progetto ancora più ambizioso: il recupero di Giacobini. Marchio storico che rinasce con un bitter e due Vermouth sviluppati in collaborazione con Caterina Ceraudo, chef stellata del Dattilo, con laurea in enologia e competenze da erborista.

Il vermouth mediterraneo

Se per l’amaro, infatti, bastava selezionare erbe, spezie a partire dalla liquirizia icona calabrese, per il vermouth era necessario partire dai vitigni da qui è venuta spontanea la collaborazione con Caterina Ceraudo e il suo Dattilo, l’azienda agricola del padre trasformata in relais stellato.

Ex frantoio all’interno di un casolare del 1600 nel cuore della Calabria, il Dattilo è circondato da 60 ettari di uliveti, agrumeti e vigneti. Proprio le uve autoctone come Mantonivo e Greco bianco, già di per sè aromatico e pieno come si sente nel Petelia di Ceraudo, danno la struttura al vermouth Giacobini, cui si è aggiunto, dicono, il meno possibile e tutto in perfetta coerenza con il territorio: cerdo, bergamotto e spezie mediterranee.

Questo viaggio nella macchia mediterranea affonda le radici nell’Altomonte e nella storia più antica della regione che s’intreccia con la tradizione medioevale della scuola medica salernitana e la tradizione liquoristica.

Una storia calabrese 

Il marchio Giacobini infatti fu fondato nel 1879 dall’omonima famiglia originaria di Salerno che trasferitasi in Calabria mise a frutto la propria competenza di speziali nella liquoristica.

I Giacobini non si limitarono agli infusi ma si lanciarono anche in quello che all’epoca era l’aperitivo imperante: il vermuttino, lo spritz del secolo scorso. Riscuotendo fin da subito un clamoroso successo. Molti i riconoscimenti in patria e all’estero fino alla consacrazione nel 1904 del vermouth con la medaglia d’oro all’esposizione universale di Saint Louis.

Il recupero del brand storico Giacobini di «Vini Calabresi di Lusso», come veniva definita all’epoca dell’Esposizione Internazionale delle Industrie e del Lavoro di Torino nel 1911, si deve a un erede diretto di Carlo Moliterno, entrato negli anni 30 in azienda come garzone che, in seguito alla chiusura dell’azienda, fondò la propria impresa.

Anni dopo, uno degli eredi Moliterno, Vittorio Gargaglione, nel 2020 decide di seguirne le orme prima con Amaro Eroico, poi con l’Elixir alla liquirizia, e poi con la linea di Bitter e Vermouth bianco e rosso.

Bella Milano 

La presentazione milanese del brand Giacobini non poteva che essere al Bella, gestito dal bar manager Umberto Oliva che ha organizzato un cocktail pairing in abbinata ai piatti espressi di Caterina Ceraudo.

Bella Milano è infatti il tempio della miscelazione calabrese doc di Porta Romana che punta alla diffusione della cultura gastronomica della patria della Magna Grecia, fin dalla scelta del nome: Bella gioca sull’intercalare dei ragazzini ma è la contrazione del termine ciambella, ossia la curuja, tipico pane calabrese.

Produzione di nicchia, Giacobini ha affidato la distribuzione a Pellegrini, e punta a posizionarsi su una fascia alta di mercato, si assesta per ora su 10mila bottiglie totali, 4mila per ciascuno dei vermouth e 2mila per il bitter.

gentleman editoraile aprile 24

Iscriviti alla nostra newsletter per essere aggiornato
sul lifestyle del Gentleman contemporaneo