I Ready to Drink dal gusto italiano puntano in alto con premium spirits di qualità e cocktails d’autore pronti da bere. Bottiglietta, lattina o Bag in Tube, ce n’è per tutti i gusti.

Ready to Drink, un’americanata. Prima si liquidavano così i cocktail pronti da bere. Si trattava di rum e cola o whisky e cola, o meglio bourbon. Trattandosi di un’americanata, appunto. Poi è arrivata la pandemia e, di necessità virtù, anche gli Italiani, convinti sostenitori del bere sociale, del rito dell’aperitivo tra amici e dei brindisi in famiglia, si son convertiti al delivery.

Nel mezzo, in realtà, c’era già qualche illustre eccezione di pre-miscelati di livello Premium proprio come i liquori usati per prepararli. Si chiama Nio Cocktails e come diceva l’acronimo Needs Ice Only, aveva bisogno solo dell’aggiunta del ghiaccio.

Nato dall’idea di Luca Quagliano e Alessandro Palmarin, come spesso succede a chi precorre molto i tempi, il brand all’inizio era conosciuto soprattutto da addetti ai lavori, connosseurs e appassionati di vela. Perché il packaging di design e del tutto riciclabile è così compatto da sembrare fatto a posta per i lupi di mare. Ora i cocktail Nio sono sulla bocca di tutti proprio come il loro autore: Patrick Pistolesi, brand ambassador dei più prestigiosi marchi di spirits e patron del Drink Kong di Roma considerato tra i World’s Best Bars.

L’offerta dei Ready to Drink dal gusto italiano con la pandemia si è diversificata parecchio e il rito del cocktail a domicilio ha conquistato molti. Così, passato il momento di necessità, il mercato si è consolidato e ha preso forme differenti.

Per i suoi Carpano Negroni e Mi-To à porter Fratelli Branca, storico marchio milanese, ha scelto piccole bottiglie di vetro, che ricordano le fiaschette in argento ma con tutto il fascino dei minibar. Mezzoemezzo bitter soda della distilleria veneta Nardini, invece, citano le storiche bottigliette dell’aperitivo dell’Italia del boom.

Sempre sul vetro hanno puntato Lucio D’Orsi e Giulia Rossano del Dry Martini Sorrento, il locale sulla spettacolare terrazza del Majestic Palace Hotel che domina tutta la costiera. La collezione si chiama DryAway e ha un design così curato che molti clienti li scambiavano per profumi.
Sono invece in lattina i cocktail prêt-à-porter di Domenico Carella, la mente e il braccio che sta dietro al bancone di Càrico, uno dei locali più innovativi apparsi di recente sulla scena milanese. Il brand, della società Dhc, si chiama Cok – Cans or Kegs, ed è commercializzato in lattine o fusti da 3, 10 o 20 litri.
Anche in Poli Distillerie hanno pensato in grande con i Bag in Tube. Sono perfetti per le occasioni di festa, viste le dimensioni e la facilità da spillare grazie al rubinetto. Si può scegliere tra Americano e Negroni, preparati con i prodotti dell’azienda veneta: Gin Marconi 46, Bitter Super Taurus e Vermouth Gran Bassano Rosso.