In cerca di una scusa per andare a Venezia? Dal 23 al 29 ottobre c’è la terza edizione di Venice Cocktail Week, per scoprire i 31 locali top della Laguna

In cerca di una scusa per andare a Venezia? Dal 23 al 29 ottobre c’è la terza edizione di Venice Cocktail Week, che quest’anno coinvolge ben 31 migliori locali; tra 17 locali e 14 bar d’albergo sparsi per la Laguna.
Qui nella patria del Select e del Bellini, dove gli alberghi a cinque stelle sono tanti quanti le chiese, di templi del bere miscelato ce ne sono davvero in ogni angolo e calle, tanto che per stilare una top ten si era faticato non poco limitarsi a 10.
Venice cocktail week
La manifestazione porta in Laguna il format creato e diretto da Paola Mencarelli con la Florence cocktail week, la prima manifestazione dedicata al bere miscelato italiana che dal 2016, come ha scritto Marco Cremonesi, è ormai un patrimonio nazionale.

Per l’occasione ciascuno dei 31 cocktail bar coinvolti presenta una drink list speciale per la manifestazione. Ogni locale presenta una creazione ad hoc per ciascuna delle tre categorie: Signature cocktail, Riesco a bere italiano e Aperitivo di mezzogiorno.
Signature cocktail è inteso come una sintesi della filosofia del locale e segue l’idea di Paola Mencarelli di una manifestazione dove prevale l’aspetto non competitivo ma sociale del confronto tra locali e bar tender.

Aperitivo di mezzogiorno è la proposta di un’entrée fresca e a ridotto contenuto alcolico, che sposa la tendenza dei cocktail bar di alto livello per un progressivo abbassamento del livello Abv per l’innalzamento di quello del divertimento.
RiEsco a bere italiano, infine, è una proposta a base di prodotti rigorosamente made in Italy. E anche qui non c’è che l’imbarazzo della scelta come suggeriscono già sponsor e main sponsor della manifestazione. Dal Select che, come si è detto gioca in casa, alla Grappa Nonino, dall’Amaretto Adriatico all’Amaro Santoni.

Anche per la terza edizione di Venice Cocktail Week si conferma l’iniziativa Dining With The Spirits. Un modo per creare sinergie fra il mondo della mixology e quello della cucina due mondi sempre più contingui e vicini.
Dalla A di Ai Do Leoni di Fabio Cavallari fino alla Z di Zanze XVI di Giovanni Rigoni, sono ben 24 i ristoranti coinvolti quest’anno che per la kermesse propongono un piatto ad hoc creato con uno degli spiriti della manifestazione.