Nell’età dell’oro del bere miscelato i cocktail si fanno largo anche sulle tavole stellate e non c’è ristorante senza drink list personalizzata
Benvenuti nell’era dei cocktail restaurant. Un tempo il benvenuto al tavolo era una flûte di bollicine. Ora invece non c’è ristorante di un certo livello che non abbia una drink list personalizzata da bar manager che lavorano a quattro mani con lo chef.
Nella nuova età d’oro del bere miscelato, i cocktail si fanno largo sulle tavole stellate e vengono attentamente pensati per abbinarsi non solo al menù ma anche alla filosofia del padrone di casa.
Andrea Aprea
Un caso per tutti quello di Andrea Aprea. Quando lo chef napoletano ha scelto di aprire uno spazio tutto suo, esattamente un anno fa, all’interno della Fondazione Luigi Rovati, ha previsto un angolo tutto per la mixology.
Ad accogliere gli ospiti del bistrot di Andrea Aprea, di fronte allo splendido bookshop della fondazione è infatti uno spettacolare bancone semicircolare firmato, come ogni altro dettaglio qui, dallo studio Flaviano Capriotti Architetti.
La proposta aperitivo di Aprea ha già conquistato i milanesi, grazie allo spazio magico del giardino segreto di corso Venezia ma anche della carta pensato a quattro mani con il giovane bar tender uruguayano Alejandro Pellejero.
Un esempio su tutti il cocktail Conte in ferie, un twist sul Negroni con il tocco esotico del rum Flor de Caña aromatizzato con bucce di banana zero waste, perfettamente abbinato a pane, burro con purea di banane e acciughe.
Horto
La stessa piena sinergia d’intenti si trova all’Horto di piazza Cordusio, dove la filosofia della ristorazione sostenibile di Norbert Niederkofler dà forma ai piatti di Stefano Ferraro e Alberto Toè così come ai cocktail di Ivan Patruno.
Astro emergente del firmamento del bere miscelato milanese, Ivan Patruno non è nuovo alle collaborazioni stellate: al fianco dello chef Giancarlo Morelli ha lanciato il bar Bulk dell’Hotel Viu con una solida carta di cocktail di carattere come The Dark Side of Negroni.
Il Circolino
Dietro l’insegna Il Circolino si nasconde un’altra collaborazione ad altezze siderali. Quella tra Claudio Sadler che ha offerto a Monza quel che ancora mancava un ristorante stellare ma con accesso open day di un locale aperto dalla colazione al dopo cena.
Il cocktail bar è stato affidato a Filippo Sisti, uno dei più grandi interpreti della cucina liquida o grastro-mixology che dir si voglia. Con curriculum di lungo corso, tra cui quella con Cracco in Carlo e Camilla in Segheria.