Guida ai migliori cocktail bar di Venezia, mentre la città si prepara alla Festa del Redentore con la storica regata e i fuochi d’artificio del 15 luglio

Dai caffè storici alle nuove aperture, ecco una guida ai migliori cocktail bar di Venezia. Protagonisti soprattutto i tanti cinque stelle lusso che costellano la laguna. Mentre la città si prepara alla Festa del Redentore con il ponte di barche, la regata e i fuochi d’artificio di sabato 15 luglio.
Venezia val bene un cocktail
Patria dell’aperitivo e dei cicchetti, a Venezia la cultura è liquida. Qui nella città lagunare si trova quello che si ritiene il bar più antico al mondo, il Caffè Florian, inaugurato nel 1720. E qui quasi due secoli dopo Arrigo Cipriani ha aperto l’Harry’s Bar, locale storico nominato dal Ministero dei Beni Culturali monumento nazionale nel 2001.
Tra calli e altane, gondole e vaporetti, la cultura del bere miscelato si prende molto seriamente. Non a caso la formula creata da Paola Mencarelli a Firenze qui in Laguna ha attecchito bene. In attesa di vedere i locali che animeranno la terza edizione della Venice Cocktail Week 2023, dal 23 al 29 ottobre, ecco una scelta dei migliori bar disseminati in alcuni dei luoghi più magici della città.
Alchemia – Ca’ di Dio
L’estate dell’Alchemia è all’insegna del bere bene. Marco Vecchiato ospira tre guest d’eccezione che animeranno una delle corti interne dell’hotel Ca’ di Dio, parte della collezione VRetreats e di Small Luxury Hotel of The World.
Si parte il 29 giugno con Matteo Sanago dell’Eye Bar di Firenze. Il 13 luglio è la volta di Patrick Pistolesi del Drink Kong di Roma, presenza stabile dei %0 Best Bars (quest’anno al 16° posto). E si chiude in bellezza con il Rita’s Tiki Room di Milano, spin-off in chiave esotico-tropicale dello storico locale di Edoardo Nono sui Navigli.
Altana – Starhotels Splendid Venice
L’altana dello Splendid ha una vista eccezionale grazie alla posizione centrale dell’albergo parte del gruppo Starhotels. Aperta agli ospiti e al pubblico dalle 18, è il luogo ideale per godersi la golden hour come si dice ora, in generale. E i fuochi del Redentore in particolare.

Arts Bar – The St. Regis Venice
The House of Bloody Mary, così viene chiamato il St. Regis, perché proprio nell’albergo newyorkese, nel 1934, Fernand Petiot ha messo a punto la ricetta del cocktail a base di vodka e succo di pomodoro. Da allora ogni hotel della catena ha creato il proprio twist sul grande classico.

La versione veneziana, Santa Maria, è dedicata alla chiesa della Salute su cui si affaccia l’albergo e stupisce per l’effetto limpido cristallino ottenuto con succo di pomodoro chiarificato.

Creata dal grande Facundo Gallegos, è servito con in un coupe in vetro di Murano lavorato a mano. Ciascuno dei cocktail in lista all’Arts bar dedicati ai grandi capolavori legati a Venezia, da Bellini a Bansky, abbinati a un bicchiere creato ad hoc.
Bar Gabbiano – Cipriani A Belmond Hotel
Il posto migliore dove fare aperitivo al Cipriani di Venezia? Senza dubbio a bordo della piscina olimpionica dove si rinfrescano i divi di Hollywood di passaggio a Venezia.

Il mitico Walter (Bolzonella, ndr), come lo chiama amichevolmente il gotha internazionale dai tempi di Liz Taylor a quelli di George Clooney, ha da poco passato il testimone, anzi lo shaker, a Riccardo Semeria. Ma il Bar Gabbiano resta the place to drink in Laguna.
Ca’ Select
Il Gruppo Montenegro ha aperto Ca’ Select a fine maggio a Cannaregio, a due passi dallo storico sestiere Castello, dove nel 1920 i due giovani fratelli Pilla hanno messo a punto la ricetta dell’aperitivo veneziano per eccellenza.
Ricavata da un ex magazzino industriale, Ca’ Select sarà uno spazio multifunzionale per mostre ed eventi, ma soprattutto per celebrare il rito dello Spritz alla veneziana, servito con una grossa oliva verde.

Caffè Florian
Lo storico locale sotto i portici delle Procuratie Nuove in Piazza San Marco è tra i bar più antichi al mondo: 300 anni, festeggiati nel 2020 e portati abbastanza bene.

Più che per il bere miscelato, al Caffè Florian si va per respirare un po’ di storia e d’atmosfera tra vetri e stucchi, velluti e specchi.
Experimental – Il Palazzo Experimental
Boutique hotel aperto di recente nel sestiere di Dorsoduro, Il Palazzo Experimental è vicino a Ca’ Foscari e alle Gallerie dell’Accademia, ma abbastanza fuori dai percorsi turistici da attirare i veneziani per un aperitivo al cocktail bar.

In realtà L’Experimental Group, oggi esteso a Londra, New York, Verbier e Ibiza, nasce proprio come cocktail bar a Parigi, dall’idea di quattro compagni d’università nel 2007 di creare un locale dove bere bene, ma in un clima rilassato dal design ricercato.

Il progetto complessivo degli alberghi è affidato a Dorothée Meilichzon, ma per i bar si cercano talenti locali a Venezia lo spazio è disegnato dalla giovane artista Cristina Celestino. E la sperimentazione dietro il bancone è affidata a Lorenzo Di Cola che crede in una sostenibilità stagionale e ben radicata nell’orto a km 0 dell’albergo.
Harry’s Bar
Nel locale fondato dai Cipriani nel 1931 sono passati tutti, da qui il motto «Non puoi dire di essere stato a Venezia, se non sei stato all’Harry’s Bar» e da qui il riconoscimento, 70 anni dopo, di monumento storico da parte del Ministero dei Beni Culturali.

Per assicurare alla regina Elisabetta sicurezza ma l’experience reale del locale vennero ingaggiate delle comparse. Perché quel che lo rende speciale è l’atmosfera, oltre ad alcune icone della cucina e della miscelazione lagunare nel mondo: dal Carpaccio al Bellini, cocktail a base di spumante e polpa di pesca bianca. Due capolavori conosciuti in tutto il mondo come quelli conservati nei Musei civici veneziani.
Il Mercante
L’età media qui è decisamente più bassa, ma il livello della miscelazione resta alto. Per le prime drink list Il Mercante si era ispirato alla storia della città e ai grandi viaggiatori, da Marco Polo a Magellano.

Questa volta, invece, si apre il sipario sulle tecniche di miscelazione: dalla fermentazione al fat wash, fino al trend della cucina liquida con cocktail ai gusti decisi come pulled pork e amatriciana.
Palazzina Grassi
Tra i party più rinomati del Redentore c’è quello post fuochi d’artificio al The Club della Palazzina Grassi, l’albergo firmato da Philippe Starck, molto scenografica e teatrale.

La proposta mixology è firmata dall’argentino di nascita e veneziano d’adozione, Lucas Kelm come quella dell’albergo Rosa Petra di Cortina, parte della Relegance Collection.
Skyline Rooftop bar – Hilton Molino Stucky
Chiuso il Bauer, quello il bar all’ottavo piano del Molino Stucky è il bar più alto di Venezia. Ed è anche la terrazza con la vista più ampia dal suo punto di vista decentrato dall’Isola della Giudecca.

Qui un tempo sorgeva il centro di lavorazione fondato dalla famiglia di origine svizzera poi trasformato in hotel del gruppo Hilton. E la silhouette dell’edificio si staglia ancora imponente e si specchia sulla Laguna.
The Bar – Aman Venice
Affacciato sul giardino segreto accanto al Canal Grande, The Bar dell’Aman Venice è un omaggio a uno degli ospiti più famosi della residenza, Lord Byron. Lo suggeriscono anche i nomi dei signature coktail, come Courageous, Lustful, Passionate e Savage.

Ma se davanti alla drink list siete indecisi a tutto, un Martini cocktail è sempre un’ottima scelta, visto anche l’ampia selezione di gin e i twist che negli anni ha saputo creare il bar manager Antonio Ferrara.