La Formula vincente

di Giada Barbarani

Lo chef Massimo Bottura alla guida del Cavallino di Mareanello. Lo chef stellato e Ferrari, due eccellenze del territorio emiliano, s’incontrano per dar nuova vita al luogo tanto amato da Enzo Ferrari

gentleman-chef-stellati-food-Massimo Bottura al Cavallino di Maranello

Maranello, terra di storie, passioni e talento. Terra di motori, di miti e della Ferrari. Anzi, di Enzo Ferrari. Che proprio in quest’angolo del Modenese nel 1942 rilevò i terreni dell’ex Fondo Cavani per dar vita alla leggenda del Cavallino realizzando lo storico stabilimento.

Nell’acquisto era compresa anche una vecchia casa colonica, utilizzata inizialmente come mensa e trasformata poi in un ristorante, il Cavallino, dove, nel corso degli anni, si sono seduti molti personaggi famosi.

Tutti ospiti di Enzo Ferrari che era solito invitare a pranzo team e piloti, collaboratori e amici, magari per guardare insieme il Gran Premio dalla saletta privata.

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Oggi, la storica location di via Abetone si rinnova inaugurando un nuovo percorso più contemporaneo senza però tradire le sue radici.

Per questo è stato chiamato lo chef Massimo Bottura alla guida del Cavallino di Maranello, modenese doc, legato alla cultura, alla tradizione e alle radici del territorio.

Chi più di lui poteva esaltare il meglio del passato nei sapori del presente e del futuro?

«È una cucina buona, sana, con una storia dietro ogni piatto; è una cucina a cui non si può dire di no», spiega Bottura, descrivendo il ristorante come «una nuova prospettiva e un nuovo modo di far vivere la cucina modenese». Tradizione, quindi,reinrepretata  in chiave contemporanea.

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Ecco quindi il Filetto alla Rossini trasformarsi in un Cotechino alla Rossini (qui sopra), coronato da un tartufo minerale e da una salsa alle amarene di Modena per addolcire il palato. Il gnocco fritto (sotto), accompagnato dai classici salumi, è aeroso e croccante.

Mentre i tortellini, cotti in brodo di cappone e serviti in crema di Parmigiano Reggiano, sono realizzati dal Tortellante, il laboratorio terapeutico-abilitativo, sostenuto dal patron dell’Osteria Francescana.

E proprio dalla Francescana arriva Riccardo Forapani, lo chef che guida la cucina del Cavallino. Anche lui modenese, ça va san dire.

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La rilettura contemporanea di questo spazio non si vive solo a tavola. L’iconicità e l’autenticità di un luogo della leggenda di Maranelloma si respira anche  in ogni dettaglio del ristorante, progettato dall’architetto, designer e scenografa India Mahdavi.

La facciata rosso Ferrari, colore che predomina anche nelle sale, collegate da una serie di archi, con pavimento in cotto tradizionale e piastrelle color terra e avorio.

Sulle pareti, fotografie, poster e cimeli rivelano lo spirito del luogo e fanno rivivere la gloriosa storia della Ferrari.

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gentleman editoraile aprile 24

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