Revenge shopping

di Di Claudio Costa - illustrazione di Chris Burke

 

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Dopo le astinenze le gratificazioni. compresa quella di passare da un e-commerce quasi obbligatorio al buon vecchio rito degli acquisti nelle vie del lusso

La rivincita dello shopping. Stando al recentissimo saggio Apollo’s Arrow del sociologo (nonché medico) Nicholas Christakis, la liberazione dal Covid potrebbe scatenare un’epoca di edonismo sfrenato simile ai ruggenti anni Venti, che seguirono la fine dell’epidemia spagnola. esplosione dopo la compressione, abbuffata dopo l’astinenza o, semplicemente, nella citazione popolare di Isaac Newton, il fenomeno secondo cui ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria.

Ruggenti o no, gli anni post-covid rivaluteranno piaceri a lungo sottostimati o banalizzati. I grandi viaggi, ovviamente. Il ristorante senza limitazioni o coprifuoco.

Ma soprattutto il gusto di vagabondare per le vie dello shopping, osservare le vetrine (spesso più creative di un’installazione d’arte moderna…), entrare nei negozi, toccare, provare, scegliere conversando con commessi o proprietari competenti: insomma, celebrare la ritualità laica dell’acquisto personale (e spesso personalizzato), che l’e-commerce, con tutti i suoi meriti, aveva eclissato anche prima del maledetto virus.

Benvenuti, meglio bentornati, a via Montenapoleone o via Condotti, a Jermyn Street o al Fabourg Saint-Honoré, a Rodeo Road o Fifth Avenue.

E, per riaffermare con un esempio la ritualità dello shopping, niente di meglio che per-correre i 300 metri o poco più di St. James, via londinese forse meno nota di Jermyn o Savile Row, ma altrettanto chic, dove acquistare è come sfogliare il gotha dell’essenza british, un rito appunto che coniuga eleganza e tradizione, qualità e heritage.

Quasi di fronte a tre dei club più aristocratici (Boodle’s, Brook’s e Carlton), sfilano botteghe d’alta genealogia, quasi tutte fornitrici della real casa. Dal farmacista-profumiere Harris & c. (fondato nel 1790), a J.J. Fox, il più antico cigar-merchant di Londra, dove Winston Churchill e Oscar Wilde sceglievano i loro sigari.

Pochi passi e tocca a John lobb, calzolaio, esibire la sua vetrina, mitica secondo Esquire, ma meno mitica di quella di lock, cappellaio dal 1686, o di Berry Brothers & Rudd, proprio in fondo a st. James, vinattiere dal 1698. sì, anche un pacco amazon ha il suo fascino, però…

gentleman editoraile aprile 24

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