Jean-Christophe Babin, il lusso esclusivo

di Davide Passoni

Non è solo l’eleganza che rende un prodotto vincente, ma la continua affermazione di un bene prezioso nella sua esclusività. Dal gioiello al resort. Parola di Jean-Christophe Babin, ceo di Bulgari

Jean Christophe Babin, ceo di Bulgari, fotografato da Gabriel de la Chapelle.

«Come ceo dell’azienda, ne sono anche il barometro. Se le persone mi vedono convinto e appassionato, prendono fiducia in loro stesse e hanno maggiore voglia di aderire a un progetto il cui obiettivo va oltre quello di creare valore per gli azionisti, anche se questa rimane la mia responsabilità principale». Parola di Jean-Christophe Babin, dal 2013 alla guida di Bulgari. Un marchio che è una vera fabbrica di sogni e che affianca gioielli da mille e una notte a segnatempo che sono lo stato dell’arte dell’orologeria. Fare quattro chiacchiere con lui è stimolante e mai banale.

Collana doppio giro in oro bianchi e diamanti della collezione High Jewellery Bulgari Serpenti.

Gentleman. Come sarà il 2021?
Jean-Christophe Babin. Non ci vuole uno scienziato per capire che dopo un calo forte ci sarà una risalita. La domanda è, fino a dove arriverà. Il nostro obiettivo, ambizioso, è tornare al livello del 2019 perché pensiamo di avere gli strumenti idonei per farcela, dal prodotto alla distribuzione, ai servizi. Nella seconda parte del 2020 ci siamo anche mossi sul fronte dell’e-commerce e abbiamo anticipato i progetti di nuovi orologi che non erano previsti prima del 2021, per avere più proposte nelle boutique e nei negozi dei retailer. Tra questi ricordo l’Aluminium, che è stato negli anni 90 un boom mondiale e che oggi sembra replicare quel successo, e la nuova collezione di gioielleria Serpenti Viper, prevista per marzo 2021 ma introdotta lo scorso novembre.

G. A quale donna e a quale uomo parlano le vostre creazioni?
J.C.B. Bulgari è l’unico marchio che conosca, nell’orologeria, che copre quattro segmenti di mercato diversi: l’orologio quotidiano per l’uomo, con Octo e Aluminium, l’orologio quotidiano per la donna, con Lucea, Serpenti Seduttori o Bulgari Bulgari, l’orologio gioiello con Serpenti Diva o pezzi one of a kind, e infine le grandi complicazioni. La conseguenza è una clientela segmentata, con clienti diversi tra di loro, anche se non ne mancano di trasversali. Riusciamo a declinare passione e tradizione in ogni collezione, sia per l’uomo, sia per la donna, perché siamo gli unici capaci di coprire un range che va da 3.500 euro a 1 milione.

I nuovi orologi della serie Dream Peacock di Divas.

G. Bulgari è anche hotellerie, un settore che con il Covid ha patito.
J.C.B. Gli alberghi Bulgari sono come l’alta gioielleria, estremamente cari. Siamo i numeri uno come parametro di riferimento in tutte le città in cui abbiamo una struttura e questo fa sì che la nostra clientela non sia business o corporate: non conosco un’azienda che paghi mille euro a notte per un dipendente, neanche per un Ceo. I nostri clienti sono liberi professionisti, artisti, gente con un tenore di vita molto alto che paga di tasca propria. Nel 2020 l’hotel che ha avuto più successo è stato quello di Dubai, perché si trova su un’isola di proprietà, inoltre ha delle ville straordinarie, le quali danno una sensazione di sicurezza che ha fatto sì che fossero occupate al 100% per circa 6 mesi, facendo crescere il fatturato dell’hotel del 50% anno su anno. In tutte le città abbiamo aumentato il nostro ranking, che per noi è strategico.

L’abergo Bulgari a Dubai.

G. Qual è la skill manageriale chiave per guidare il suo marchio?
J.C.B. Bisogna essere come un direttore d’orchestra. Io non conosco i gioielli, gli orologi, i profumi, gli alberghi in modo preciso, ma conosco il business model dell’azienda e le aspettative dei clienti. Come ogni direttore d’orchestra devo appoggiarmi su talenti molto specializzati, chi nella gemmologia, chi nella meccanica, chi nell’arte orafa, per avere un gruppo unito a cui dare un ritmo veloce e dinamico, perché a me piace la musica quando esprime gioia ed energia. Penso quindi che prima di tutto serva avere l’intelligenza di ammettere di non conoscere tutto, ma di saper dare il tempo a un gruppo che unisce eccellenze e che tocca a me trasformare in azienda.

Un’icona della maison: l’orologio Serpenti.

«Un baciamano ti può far sentire molto, molto bene, ma un braccialetto di diamanti e zaffiri dura per tutta la vita»,

disse una volta la scrittrice americana Anita Loos. Poco romanticismo, molta sostanza e, forse, un fondo di verità. Ma c’è da scommettere che a Babin non dispiacerebbe.

gentleman editoraile aprile 24

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