Over the raimbow

di Claudio Costa - Illustrazione di Chris Burke

Celebrare il Viva Magenta, il colore di quest’anno? D’accordo. Ma vale la pena di ricordare chi davvero ha reso così squillante la moda moderna. Partendo da una soffitta londinese

Gentleman viva Magenta 2Anche il Pantone Institute ama le prospettive storiche. Così sappiamo che il Viva Magenta, il colore dell’anno, prende il nome dall’omonima battaglia del 1859, quando il pigmento fu sintetizzato dal chimico francese François E. Verguin. Ma forse era il caso di ricordare che la svolta epocale nella storia dei colori era avvenuta tre anni prima, nel 1856, grazie a uno studente di chimica londinese: William Henry Perkins.

Nell’Inghilterra di Perkins, in piena espansione vittoriana, erano in corso tre fenomeni apparentemente scollegati: 1) l’uso industriale del carbone e lo studio dei suoi derivati come l’anilina; 2) le conquiste coloniali in India e Africa che richiedevano grandi quantità di chinino per proteggere dalla malaria; 3) l’aumento vertiginoso dell’industria tessile e altrettanto vertiginoso costo dei colori naturali, di origine vegetale o animale, gli unici conosciuti e utilizzati sin dall’antichità.

Il diciottenne William Perkins si mette a trafficare con le molecole di anilina nel laboratorio ricavato dalla soffitta di casa (un garage di Silicon Valley ante litteram…), nel tentativo di produrre il chinino sintetico. Completo fallimento. In compenso (pura serendipity) ricava una magnifica sostanza violacea che vorrebbe chiamare Tyrian purple, porpora di Tiro, in onore della tinta estratta dal murice e amata dagli imperatori romani.

Commercialmente ribattezzato mauve, il malva di Perkins sconvolge la moda europea, diventa un must indossato sia dalla moglie di Napoleone III, Eugenia (imperatrice dei francesi e delle fashion addict dell’epoca), sia dalla regina Vittoria.

Il giovane William abbandona l’università, fonda la sua industria chimica, diventa milionario. Ma soprattutto sarà famoso nel mondo scientifico come il primo inventore di un colore sintetico, destinato ad aprire la strada a migliaia e migliaia di tinte squillanti in tutte le possibili sfumature dell’arcobaleno, ben oltre le limitate offerte di madre natura.

Forse uno dei prossimi anni il Pantone Institute dovrebbe decidersi per il mauve…

gentleman editoraile aprile 24

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