Nel cantiere del lifestyle

di Allegra Spagnoli

Sviluppi immobiliari e scooter elettrici. Pelletteria e orologi. Ma non solo. Ferruccio Lamborghini, ceo di Tonino Lamborghini, racconta i progetti per far vivere il marchio a 360°

Lamborghini costruisce nel mondo

Nipote del fondatore della Casa di Sant’Agata Bolognese, da cui ha ereditato il nome e l’amore per motori e velocità, Ferruccio Lamborghini è nato sotto il segno del Toro. Non in senso astrologico come il nonno, ma come simbolo più profondo di carattere e intraprendenza.

Campione italiano di moto2 nel 2012, oggi è ceo e vicepresidente di Tonino Lamborghini, l’azienda creata 40 anni fa dal padre e fondata sul concetto di brand extension e lifestyle experience, come oggi si studia nelle facoltà di Economia, ossia sull’idea innovativa di far vivere il marchio a 360° (in sostanza tutto, meno le automobili che, dal 1998 fanno parte del gruppo Audi): dagli orologi alla pelletteria, dall’eyewear all’high tech, dal food & beverage agli scooter elettrici iSo.

Ma il settore più vivace è, dice, «l’Hospitality che mette insieme hotel, real estate e caffè a marchio e genera insieme alla linea Home il 25% del fatturato», anticipando i prossimi sviluppi con progetti in Cina, Brasile, Thailandia, Egitto, Kenya, Pakistan e Paesi del Golfo.

Ferruccio Lamborghini, ceo e vicepresidente di Tonino Lamborghini.

Gentleman. Dai motori al mattone, il Toro di Tonino Lamborghini si è lanciato nel real estate?

Ferruccio Lamborghini. Il settore Hospitality, che mette insieme hotel, real estate e caffè a marchio, genera con la linea Home (arredamento, rubinetteria e rivestimenti ceramici) il 25% del fatturato.

G. Che progetti avete per il futuro?

F.L. Oltre ai quattro hotel a 5 stelle già attivi in Cina e ai progetti di real estate annunciati lo scorso anno, un residence building a Balneario Camboriu e un building appartment a San Paolo, in Brasile, un boutique hotel a Phuket, in Thailandia, e un residence building al Cairo, in Egitto. La prossima primavera saranno inaugurate le due torri Tonino Lamborghini a Chengdu che comprendono un hotel a 5 stelle, appartamenti di lusso, un centro commerciale e un teatro.

Uno dei primi Tonino Lamborghini Apartments, il progetto di Luxury Real Estate finito nel 2021
a San Paolo, in Brasile.

G. La Cina è sempre centrale?

F.L. Sì, ma sono in via di definizione molti nuovi sviluppi in tutto il mondo: Brasile, Kenya, Pakistan e nei Paesi del Golfo.

G. Tutti progetti tenuti insieme dal marchio Tonino Lamborghini. Per un’azienda come la vostra, il concetto di heritage è centrale: che cosa significa per lei?

F.L. Rappresento la terza generazione della Lamborghini, una famiglia d’imprenditori: è motivo di grande orgoglio, ma allo stesso tempo di grande responsabilità. L’heritage è qualcosa che permea ogni attività, ogni idea. Vuol dire cercare di mantenere vivi i valori, gli obiettivi e portare avanti ciò che gli inglesi chiamano vision e mission. Vale per un’azienda come per una famiglia.

Le due torri Tonino Lamborghini che saranno inaugurate in primavera a Chengdu, in Cina. I grattacieli, alti 180 metri, ospiteranno un hotel e appartamenti privati.

G. Quanto ha influito il mito di suo nonno, Ferruccio Lamborghini?

F.L. Per me è un punto di riferimento per trovare sempre il giusto approccio verso le cose, sia che si tratti di vita personale che lavorativa. Ma fin da piccolo mi è sempre stata chiara la sua importanza nel panorama italiano e mondiale. È un modello per tanti per il modo in cui è partito, per come ha sfidato Ferrari e per aver dato vita a grandi aziende tutte diverse tra di loro per categoria merceologica, dando il meglio in ogni campo.

G. Creatività, innovazione e sfida hanno portato anche suo padre a fondare la Tonino Lamborghini. Si può dire che sono valori di famiglia?

F.L. Assolutamente sì. Esiste un fil rouge che ci lega. La creatività di mio nonno era una creatività maggiormente legata all’industria. Quella di mio padre, invece, è più legata al design. Io cerco di essere una via di mezzo, pur riconoscendomi sempre in queste caratteristiche di innovazione e spirito creativo. Anche perché, dico sempre che se non si prova e si rischia ci si ferma, e chi si ferma è perduto.

Il progetto residenziale in Egitto, nel cuore di New Capital Cairo.

G. In 40 anni non vi siete fermati molto.

F.L. Per celebrarli avevamo in mente una grande festa con amici, distributori, partner, ma, ovviamente, a causa della pandemia, non è stato possibile. Così è nato il libro, Tonino Lamborghini Over the Years, 1981-2021: un grande volume a metà tra documentazione storica e racconto in un’ottica teatral-museale dei nostri 40 anni. Il miglior modo per rendere omaggio a mio padre.

G. Orologi, pelletteria, occhiali, design, Tonino Lamborghini è un marchio che ha anticipato l’idea di brand extension.

F.L. Mio padre ha sempre avuto le idee chiare. la sua volontà era quella di unire mondi e categorie merceologiche ben diversi tra loro, ma tutti sotto uno stesso cappello stilistico e d’ispirazione. Forte dell’iniziativa di successo che ha portato avanti, è riuscito nel suo obiettivo di far vivere il brand a 360°. E mi sembra più che raggiunto: Tonino Lamborghini ora lo puoi indossare, lo puoi vivere come arredo di casa, lo puoi persino assaggiare attraverso i nostri prodotti food&beverage e molto altro ancora.

G. Che novità avete in cantiere?

F.L. Quando sono entrato in azienda, ho trovato una realtà ben consolidata dove il concetto di lifestyle experience Brand era appunto già molto chiaro. Ciò che ho evidenziato è che era arrivato il momento, in un’ottica di sviluppo sostenibile, di puntare a delle partnership strategiche senza dimenticare la nostra anima legata al licensing. Così è stato e abbiamo dato vita a nuovi progetti: ci siamo riappropriati del core business di orologi, eyewear e pelletteria, e abbiamo siglato accordi imporanti come quello dello scorso autunno con il marchio iSo che lancerà degli scooter elettrici. Perché i Lamborghini lontani da ruote e motori non sanno stare…

gentleman editoraile aprile 24

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