Tre idee per portarsi il mare dentro

Il walkaround sartoriale. La race cruiser con pedigree sportivo. La maxi open veloce e dirompente. Un modello per ogni Gentleman. Perché oggi più che mai bisogna trasformare l’onirico in realtà

La nautica sartoriale è in un momento di grande fermento come forse mai nella storia. È un settore in espansione in tutto il mondo, perché il concetto della barca come rifugio, dello yacht come isola felice, ha fatto più di ogni strategia per aiutare il mercato a crescere.

Così tanta gente è ritornata allo yachting e tantissimi lo hanno approcciato per la prima volta, scoprendo che vivere il mare dalla barca è tutta un’altra cosa.

Il mercato nautico continua a proporre modelli in ogni suo ambito: natanti, imbarcazioni e navi da diporto, vela o motore, tutto è apprezzato.

Fra tanta effervescenza ci sono comunque le segenti fasce di mercato di tendenza, dove gli armatori vanno a cercare il loro sogno nel cassetto e dove l’offerta si è arricchita velocemente. A tenere banco in ambito motore è, senz’altro, la barca aperta alla vita en plein air.

Modelli, secondo metrature e velocità, sia plananti sia dislocanti o semidislocanti, studiati per funzionare, per spazi e allestimenti, in quelle situazioni che sintetizzano il piacere di una giornata in barca.

Da qui in su, tutto ciò che si aggiunge accresce la godibilità della propria isola felice.

Mangusta 104 Rev, del designer Igor Lobomov. È lungo 31,80 metri per 7,10 di larghezza.

In tale contesto, per i patiti della velocità, c’è il progetto Mangusta 104 Rev, del designer Igor Lobanov. «Il cambiamento con il passato era un must, ma senza stravolgere il family feeling del cantiere», racconta Lobanov. «Abbiamo così trovato un equilibrio di linee classiche, moderne ma anche disruptive».

Tra ciò che caratterizza maggiormente gli esterni, le ampie vetrate integrate nel profilo dal design, che sottolineano l’originalità del progetto, accattivante e aggressivo.

Finestrature che inondano gli interni di luce naturale: nel main deck, dove si trova l’accogliente salone, dove le vetrate sono a tutta altezza, accompagnate da uno skylight collegato con il ponte fly; sul lower deck, nella zona notte, sul ponte inferiore, che può accogliere fino a dieci ospiti.

Fermo restando che si tratta di un’imbarcazione i cui interni sono totalmente personalizzabili a gusti ed esigenze dell’armatore.

L’ultima nata dal Cantiere Italia Yachts, la IY 14.98, progettata da Cossutti Yacht Design, qui nella versione Bellissima.

Nelle barche a vela la sfida è accontentare l’armatore che sogna uno yacht da crociera ampio e confortevole. La barca che va per la maggiore deve però anche saper andar forte, avere tanta superficie velica, rispondere con precisione alle manovre, per farla breve deve anche poter regatare per vincere e al contempo poter essere gestita da un equipaggio ridotto.

Per trasformare l’onirico in realtà, i progettisti hanno spinto sull’innovazione. Italia Yachts 14,98, progettata da Cossutti Yacht Design, è una delle barche da crociera-regata o racer cruiser con maggior pedigree sportivo.

Nell’attesa del debutto di Italia Yachts 20,98, il primo Mini-maxi del cantiere, oltre a essere il più recente modello di Italia Yachts è, infatti, l’attuale ammiraglia della sua gamma sportiva nelle prestazioni, vincente a campionati mondiali, europei e nazionali.

Dal progetto sono nate due versioni che differiscono nell’allestimento, ma identiche per tutto il resto: la prima, come lascia intendere il nome Fuoriserie, più corsaiola, l’altra, Bellissima, meno, ma non certo ferma.

A differire non sono tanto gli arredi, con finiture più ricche nella seconda, ma il rigging, cioè albero, vele, winch e sartiame, più orientati a ottenere performance, sulla prima.

Tuxedo 13.88, nella versione Black. Il walkaround è stato disegnato da Luca Dini, ed è disponibile anche nella versione Blu.

C’è poi la tipologia delle barche walkaround o center console che, negli Usa, vengono interpretate più come barca da pesca, nella vecchia Europa hanno trovato una declinazione luxury, che sta dando grandi soddisfazioni a parecchi costruttori.

Il concetto di esclusività che propone il Tuxedo 13.88, è raro rispetto a ciò che offrono barche di dimensioni e caratteristiche simili.

Luca Dini, architetto ispirato ed eclettico, ha sviluppato il concept voluto dal costruttore, Tuxedo Yachting House, disegnando un open con prua quasi verticale e coperta tipo walkaround.

Una barca veloce, con doppio prendisole, T-top centrale che protegge il posto di guida e la zona pranzo, murate del pozzetto abbattibili, interni godibili per brevi crociere. Perché è più esclusivo di altri?

A fare la differenza è il materiale utilizzato, l’alluminio, diverso rispetto alla convenzionale vetroresina.

E le possibilità di personalizzazione praticamente infinite (fatte salve le forme dello scafo).

Cambiare forma di una panca o di un divano? Concedere più spazio a un ambiente? Arretrare una seduta o ingrandire un oblò?

Con l’alluminio tutto è possibile… In alternativa alla versione Black, c’è una Blue Tuxedo 13.88, più sportiva, senza tuga e quindi senza la sottostante cabina, con bagno all’interno del cassero di guida, soluzione che avvantaggia lo spazio in coperta.

Per entrambe, a poppa, con le murate abbattute, si viene a creare una terrazza di oltre 12 mq a bordo mare; all’ombra del T-top, c’è un pozzetto con due divani, un tavolo da pranzo trasformabile in daybed, e due frigo.

gentleman editoraile aprile 24

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