Serpenti, pantere, meduse e misteriose creature marine. Fonte di creatività e sinonimo del savoir-fare di artigiani e designer, gli animali sono da sempre fonte d’ispirazione per le maison d’alta gioielleria.
Dal seduttivo e tentatore serpente alla misteriosa pantera, passando per le creature che animano gli abissi, gli animali sono da sempre protagonisti delle collezioni di alta gioielleria, spunto per gli artigiani e i designer più creativi per creare pezzi unici, capolavori di manifattura, che rimarranno nella storia e che, nella loro evoluzione, si adattano ai tempi e alle mode. E, in alcuni casi, così importanti da diventare emblema dei marchi stessi.
Il serpente di Bulgari
Se si dice serpente, anche tra i non addetti ai lavori, il richiamo va subito alle creazioni di Bulgari che, proprio quest’anno, ha festeggiato i 75 anni dell’omonima collezione. La seducente creatura, apparsa alla fine degli anni 40 con i primi secret watches (dove il serpente nascondeva l’orologio con la sua testa e si avvolgeva intorno al braccio in un movimento a spirale di Tubogas), per poi trasformarsi in diverse declinazioni di alta gioielleria, fino a insinuarsi anche negli accessori, come cinture e borse. Un simbolo di metamorfosi in continua rivisitazione.
Le meraviglie della natura di Tiffany & Co.
Un design che fluisce, è proprio il caso di dirlo, è anche quello di Tiffany&Co. che, nelle collezioni di alta gioielleria, lega indissolubilmente il suo nome a quello del designer francese Jean Schlumberger, capace grazie alla sua genialità, nei 30 anni di collaborazione, di trasformare, catturando le irregolarità dell’universo, le meraviglie della natura, del mare e del cielo, in creazioni fantastiche.
Una visione da cui Tiffany & Co. continua ad attingere, grazie all’incredibile archivio lasciato in eredità da Schlumberger, e da cui prende ispirazione. Come per l’ultima collezione Out of the Blue, dedicata al mare, dove gli animali
La pantera di Cartier
Selvaggia, indomita, elegante. Esotica e raffinata, dal passo elegante e sinuoso, la pantere è, invece, dal 1914, l’emblema di Cartier. Nata come illustrazione per un invito a una mostra di gioielli dalla mano del pittore George Barbier, da quel giorno la pantera diventa non solo il simbolo per la creatività, ma anche per la realizzazione dei gioielli più preziosi. Inizialmente viene ripreso solo il manto, in onice e diamanti, ma poi il felino apparire in tutta la sua fierezza.
Dalla spilla creata per la duchessa di Windsor (1948) al primo bracciale rigido (1958), commissionato dal principe Sadruddin Aga Khan. E poi, anelli, collier, orecchini… Cartier è caduta nella trappola felina e così anche le donne che non rinunciano ad avere un pezzo iconico della maison, che sia espressione d’alta gioielleria o un accessorio, l’importante è provare un brivido felino.