Auto cabrio, le automobili sono nate scoperte: ovvietà più scordata che scontata. Eppure, sia con la bella stagione come si usa da noi, sia tutto l’anno come in Gran Bretagna e (poche) altre nazioni, guidare un’auto scoperta è un piacere che eroga sensazioni quasi perdute. Indipendentemente dal modello, prestante o minimalista, sono auto speciali. Ma qualcuna lo è ancor più: Gentleman per l’estate ne ha selezionate di iconiche, dalle prestazioni eccezionali o persino elettriche: tutte di stile e dal grande fascino.
Tema, il fascino, che già abbonda per i due modelli in queste immagini di apertura del servizio: l’anima latina di Maserati MC20 Cielo, che coniuga appunto il fascino alle prestazioni impressionanti, e l’eleganza della tradizione di Mercedes-AMG SL, ultima discendente di una saga lunga 70 anni.

La modenese deriva da MC20 Coupé con poche e mirate modifiche, per far sì che si scopra in soli 12 secondi: la sigla MC per Maserati Corse ne mostra il potenziale e la trasformazione in Cielo, che fa capire quanto sia bella ed evocativa la lingua italiana.
Perché il tetto trasparente in vetro, quando è chiuso, da trasparente si opacizza, oppure si oscura all’istante con un solo tocco, magico.

La nuova SL non è solo erede dell’orgoglio tecnologico e delle vittorie nelle corse. Così la descrive Britta Seeger, del Board di Mercedes-Benz AG: «SL è un’icona: da 70 anni entusiasma i clienti di ogni generazione in tutto il mondo. Resta più che mai il simbolo di questo fascino intramontabile».
Enfasi con solide motivazioni tecniche: prima SL con trazione integrale, l’ultima Stella di un firmamento adorato dalle Stelle (nel tempo, dalle Ali di gabbiano alle Pagoda per citare un paio di icone assolute), cambia anche marchio, con Mercedes-AMG in luogo del classico Mercedes-Benz, rimarcandone la sportività.
Potenza e dinamica sono ai vertici della gamma, eppure è pronta per essere guidata con sicurezza, anche in questo, come sempre, all’avanguardia.
Secondo la tradizione del modello, c’è sempre qualche richiamo al passato: dopo serie con tetto metallico a scomparsa, la nuova R 232 torna alla capote, mentre guardando al futuro ha il pregevole assetto Active ride control delle sospensioni con antirollio attivo, l’asse posteriore sterzante e i freni in materiale composito.
Perché le prestazioni restano da corsa. Sempre con stile, con design anche oggi di grande purezza.

L’ultima nata di Maranello, Ferrari Roma Spider, emana più stile che aggressività: ammirando le forme create da Flavio Manzoni viene voglia di accarezzarle per imprimerle nella memoria tattile.
Capolavoro che merita la dedica al concetto di nuova Dolce vita. Torna la capote in tela (l’ultima fu nel 1969 per la 365 GTS/4 Daytona Spider), che integra il lunotto in vetro e si ripiega in soli 13”5, fino a 60 km/h.
Lo stile combina vari elementi in modo elegante e raffinato: allo stesso tempo classico e attuale.
Anche nell’abitacolo: richiami alla tradizione con la forma a due spazi introdotta negli anni 70, scultorea e disposta quasi simmetricamente, distribuisce i volumi in modo armonioso e funzionale, con il passeggero coinvolto come fosse un copilota, anche con strumentazione dedicata.

L’ultima lettera dell’alfabeto per le BMW scoperte a due posti. Vetture che si rifanno alla tradizione sportiva dalle storiche e splendide 328 e 507: auto con lignaggio e stile pari alle prestazioni importanti.
Denominazione iniziata con Z1 dalle caratteristiche porte discendenti del 1989, proseguita con Z3 (1995-2002), per approdare a Z4 che oggi è alla terza generazione (G29 il codice per i veri appassionati): interpretando con tutte l’essenza stessa delle spider.
Al vertice della gamma, BMW Z4 M40i aggiunge la M di Motorsport, che ne esalta performance e piacere di guida sopraffino, quasi senza rivali nella categoria.

Audi R8 è espressione della tecnica in purezza, con l’ultima versione V10 performance RWD (motore a dieci cilindri e sola trazione posteriore) e la leggerezza della scocca in alluminio, esalta ulteriormente il concetto dinamico.
R8 nasce nel 2007 con motore V8 aprendo la strada, anzi le piste, alle derivazioni da corsa.
La seconda generazione adotta il V10 Lamborghini e il recente restyling ha personalizzazioni che la rendono ancor più desiderabile come investimento, da collezione ma anche per un gran piacere quotidiano.

In questa doppia pagina, se si fosse a scuola, si cambierebbe materia: passando a storia e filosofia. Due modelli, distanti per prestazioni e posizionamento, conservano ascendenze ispirate da concetti quasi incredibilmente simili.
Porsche nasce nel 1948 trasformando l’auto del popolo in vettura da corsa, di classe e di stile, con leggerezza e prestazioni imbattibili in gara.
Mini scaturisce nel 1959 da un altro genio, il quale partendo da un tecnigrafo pulito, crea l’auto piccola più spaziosa al mondo. Subito elegante e modaiola, se ne scopre presto l’anima competitiva con la potenziata Cooper, dimostrandosi vincente anche nel Rallye più famoso, per ben tre volte.
Porsche 911 Carrera GTS Cabriolet America Edition (Serie 992, sempre per gli addetti ai lavori), rende omaggio a 356 America Roadster del 1953. Essenziale negli allestimenti ma con motore 1,5 da 70 cavalli invece di 40, costruita in soli 16 pezzi, fu di ispirazione per la successiva Speedster.
Rarità rievocata nel 1992 con 911 America Roadster (Serie 964), in 250 esemplari.
La nuova 911 ha cambio manuale a sette rapporti, trazione posteriore, sospensioni attive, scarichi sportivi e pacchetto Sport chrono di serie. Sterzo integrale e freni compositi opzionali.

Mini Cooper SE Cabrio è una sorpresa che guarda avanti: elettrica a cielo aperto, è stata creata in pochi mesi.
Esemplare unico mostrato la scorsa estate, è in vendita come serie limitata a 999 auto. Offerta nei colori Enigmatic black e White silver, ha motore da 135 kW con autonomia di 200 km.

Alle cabriolet, roadster, convertibili, trasformabili, spider (o spyder: ammesse entrambe le grafie), si aggiunge Cyberster, denominazione che il marchio MG, ora cinese, ha coniato per la sportiva elettrica con portiere ad apertura verticale.
Compatta e aggressiva, reinterpreta l’essenzialità delle scoperte Morris Garages (introdotte dal 1924) e dal 1955 caratterizzate da lettere dell’alfabeto (A, B, C ed F), adeguando la propulsione a elettroni ma sempre in dimensioni contenute.
Cyberster supera appena i 4,5 metri e promette grandi prestazioni, ma le batterie sacrificano l’apprezzata leggerezza dei modelli di un tempo. Arriverà nel 2024, per il centenario della prima scoperta MG: la 4 Seater Special Sport.

Jaguar F-Type 75 Convertible è una celebrazione del classico, che integra i model year 24 dell’elegantissima e dinamica vettura la cui serie iniziale è stata disegnata da Ian Callum.
Aggiungendo al nome il numero degli anni trascorsi dalle prime sportive del Giaguaro, F-Type 75 è offerta anche come Coupé, con un certo rinnovamento che ne rispetta però la purezza che l’ha resa un classico, fin dall’esordio nel 2013.
Tanto seducente quanto prestazionale e con struttura per la massima soddisfazione dinamica, è un auto simbolo, un’icona che passa direttamente dalla concessionaria (è già ordinabile) al collezionismo, senza eccedere in vistosità, secondo le regole di Lord Brummell.