Lo Spiritello compie 100 anni ed è più effervescente che mai. Il manifesto disegnato da Leonetto Cappiello nel 1921 è diventato il simbolo di Campari e del suo legame con l’arte.

Lo Spiritello centenario di Campari è più effervescente e vivo che mai. Il manifesto storico del marchio è stato infatti disegnato dal pittore e illustratore Leonetto Cappiello proprio nel 1921 e da allora è il simbolo stesso del brand e del suo forte legame con il mondo dell’arte.

Il manifesto commissionato da Davide Campari a Leonetto Cappiello, nel 1921, doveva rappresentare lo spirito del prodotto, appunto, ottimista e irriverente. Così è nato lo Spiritello. Avvolto in una calzamaglia rossa come il bitter a pois bianchi a richiamare il Campari Seltz spunta come un genio dalla lampada, dalla scorza di un’arancia, sorreggendo la bottiglia di liquore.

Lo Spiritello centenario di Campari è anche il manifesto del legame del brand con il mondo dell’arte. Come dimostra il Museo Campari, ospitato nella storica sede dello stabilimento di Sesto San Giovanni ristrutturato nel 2010 dall’archistar Mario Botta. La collezione vanta oltre 4mila opere, tra bozzetti e disegni, poster e pubblicità, firmate da artisti come Dudovich a Depero, da Bruno Munari a Federico Fellini.

Il miglior modo di brindare allo Spiritello centenario di Campari? Nella Sala a lui dedicata del Camparino in Galleria. Il locale storico, riaperto a Milano nel 2019, sopra il Bar di Passo, ospita infatti la Sala Spiritello con uno dei poster originali di Cappiello. Qui oltre al Campari Seltz e allo Shakerato si possono degustare i twist sul Negroni, creati ad hoc, per la settimana dedicata al cocktail creato dal conte Camillo, da Tommaso Cecca, store manager e head bartender del Camparino in Galleria fin dall’apertura.
