I 25 spumanti al top

di Cesare Pillon - Elaborazione dati Emanuele Elli

La Superclassifica 2023 di Gentleman dei migliori 25 spumanti italiani, ottenuta incrociando i voti delle sei più autorevoli guide

gentleman migliori spumanti italiani 1 Cartizze La Rivetta su grappoli

Non era mai successo che il primo dei migliori spumanti d’Italia nella classifica di Gentleman fosse un Prosecco. Si tratta di un vino importante, il Brut che Villa Sandi, grande azienda di Giancarlo Moretti Polegato, ricava dalla vigna La Rivetta nella piccola zona di Cartizze, dove questo vino esprime il meglio di sé, eppure saranno in molti a restare perplessi di fronte a questo primo posto.

Non hanno tutti i torti: se non fossero ignorati dalla guida di Luca Maroni, in cima alla classifica ci sarebbero sicuramente il Franciacorta Dosage Zero Annamaria Clementi 2013 di Ca’ del Bosco, il Trento Brut Perlé Nero 2015 della Ferrari e probabilmente anche altri illustri precipitati sotto l’ottavo posto.

La Top 25 degli Spumanti Italiani
Il database di Gentleman considera tutti i vini giudicati con i massimi punteggi nelle edizioni 2023 di Vini d’Italia del Gambero Rosso, I vini di Veronelli, Guida essenziale ai vini d’Italia di Daniele Cernilli, Vitae dell’Associazione Italiana Sommelier, Bibenda della Fondazione Italiana Sommelier; Annuario dei migliori vini italiani di Luca Maroni. Per ciascun vino è stato sommato il punteggio attribuito dai sei recensori. I giudizi di Veronelli, Cernilli e Maroni sono già espressi in centesimi, negli altri casi i simboli sono stati convertiti con queste equivalenze. Per Gambero Rosso: Vini dell’anno 3+=100, 3 bicchieri=97; 2 bicchieri rossi=92,5; 2 bn=88; 1 bn=82,5. Su Vitae accanto alle 4 viti è espresso un voto in centesimi, seguono 3+=90; 3=87; 2=84; 1=79. Nel caso di Bibenda, i grappoli sono stati convertiti in diversi punteggi a seconda della media voto espressa dagli altri recensori.

gentleman wine migliori spumanti italiani 2 struttura cesarini (25)

La mancata classificazione in una guida di queste bollicine la cui eccellenza è data per scontata ha comunque una conseguenza positiva: fa emergere chi in presenza dei soliti noti resterebbe in ombra. Il bottino più grosso lo hanno fatto i Trento conquistando sei posizioni, ma ne hanno beneficiato aziende tutt’altro che sconosciute: due se l’è prese la Ferrari e due Cesarini Sforza (sopra), mentre Endrizzi ,con il Rosé Piancastello Riserva, e Letrari, con il 976 Riserva del Fondatore, sono presenti dove non sempre riescono ad arrivare.

In quanto ai Franciacorta, come s’è visto, sia Ca’ del Bosco che Mosnel dovrebbero essere al vertice della graduatoria. Poiché in testa c’è un Prosecco, in classifica sono rappresentate tutte le zone classiche di vocazione spumantiera salvo due: Oltrepò Pavese e Alta Langa.

In compenso, ci sono due novità: Il Pigro, sia in versione Dosaggio Zero che Rosé, delle Cantine Romagnoli che hanno svolto un ruolo pionieristico nella produzione di bollicine metodo classico nel Piacentino, a Vigolzone, e il Nerosé 60, lo spumante più ambizioso della cantina La Madeleine di Narni, in Umbria: Pinot Nero in purezza che matura restando almeno 60 mesi sui lieviti. Si vedrà nei prossimi anni quanto ha contato, nella scoperta di questo vino così frizzante la qualità, garantita da un enologo della stazza di Riccardo Cotarella, e quanto il produttore, Massimo D’Alema.


Non solo spumanti. La superclassifica dei 100 migliori vini rossi italiani e quella dei 50 bianchi fermi.

gentleman editoraile aprile 24

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