Benvenuti nel club: Milano Members Only

di Giuliana Di Paola

Da Casa Cipriani a Core:, dal top secret Lucid alla prossima Soho House, in città è tutto un fiorire di club. Ecco la Milano Members Only

club Milano Members Only
Casa Cipriani il bar Arrigo, al pianoterra, è un omaggio al fondatore e creatore di Bellini e Carpaccio.

Da Casa Cipriani a Core:, dal top secret Lucid alla prossima Soho House, in città è tutto un fiorire di locali aperti solo agli iscritti. Perché anche alla generazione con gli sneakers ai piedi piace andare al circolo.

Se si parla di club, si pensa a polverose istituzioni anglosassoni, con uomini in grisaglia su divani Chesterfield. Sbagliato due volte. Perché i locali members only stanno vivendo una nuova primavera anche tra le generazioni con le sneakers ai piedi. E soprattutto perché il trend parla sempre più milanese.

casa cipriani
Palazzo Bernasconi, tra via Palestro e corso Venezia, ospita Casa Cipriani.

Certo, Soho House, famosa per preferire ai bankers, intellettuali e creativi, ha scelto Roma per la prima residenza italiana, ma non fa mistero di volerne una a Milano. Sfumata la sede di Brera 19, dove aprirà il Six Senses, il club londinese è ancora in fase di scouting della location, come dicono gli addetti ai lavori.

Club Milano Members Only
Una delle 15 tra camere e suite del boutique hotel al primo e secondo piano di Casa Cipriani,

Avevano le idee chiarissime, invece, su dove aprire i Cipriani: lo storico Palazzo Bernasconi di via Palestro, ex sede del sarto delle star Gianni Campagna. Iconica quanto il Battery Maritime Building scelto per New York, la Casa Cipriani milanese si estende su sei piani: dai due interrati alla magnifica terrazza del quarto con vista sui Giardini e sul Museo di Storia Naturale. 

Casa Cipriani The club
The club al terzo piano di Casa Cipriani con terrazza che dà sul Museo di Storia Naturale e sui Giardini.

Dal Wellness center, con l’esclusiva Bakel Spa, al Bar Arrigo, tributo al fondatore e creatore di due capolavori del gusto italiano, come Bellini e Carpaccio, al pianoterra. Primo e secondo piano ospitano il boutique hotel, con 15 tra camere e suite, al terzo e quarto si trovano il ristorante e il Socialista Lounge, tra gli indirizzi più amati dagli expat a Londra, Miami e Dubai.

Soho House Roma
Soho House Roma

Club in stile italiano, suona strano? Eppure il più antico ritrovo londinese, il White’s, si chiama così perché fondata dal veronese Francesco Bianco che, nel 1693, aprì la cioccolateria diventata uno dei 10 luoghi più inaccessibili al mondo.

Tra i membri del White’s Club c’è l’attuale re Carlo e per la sua regale madre è stata fatta un’eccezione: persino Elisabetta dovette aspettare fino al 1991 per varcare la soglia del 37 di Saint James. Ma questa è un’altra storia.

La verità è che far parte di un club è un passe-partout anche in Italia, con la differenza che li chiamavano circoli. Anche qui, la passione comune, vela, tennis e canottaggio, è solo una scusa, e la membership vale come tale, per la forza del fare rete.

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La facciata di CORE: Milano con la spettacolare vista della cupola di San Carlo.

Un networking potente che i milanesi, con il vizio dell’understatement, velano dietro a diminutivi come Il Clubino, chiamato all’inglese per marcarne, nel 1901, la novità rispetto alla Società del Giardino, fondata nel 1783. Istituzioni storiche che mantengono intatto il loro valore.

I tempi cambiano, ma il fascino della città resta immutato, come conferma la scelta di Jennie e Dangene Enterprise di aprire qui la loro prima filiazione di CORE: Milano. Il progetto che ha preso forma nel 2005 a Manhattan è tutto il contrario del classico club: not gents only e non basato su passioni e interessi simili, ma sulla capacità di veicolare cambiamento e trasformazione.

«La città ci ha conquistato col suo dinamismo, la bellezza e la prospettiva globale». Jennie Enterprise di CORE: Milano 

I soci di Core: rappresentano 13 settori di social industry e differenti sono anche per genere, età e nazionalità, perché la diversità apre la mente e amplia gli orizzonti anche degli affari.

«Eravamo alla ricerca per il nostro flagship in Europa e un membro della community di Ny, che stava facendo affari a Milano, ci ha detto di dare un’occhiata», racconta la coppia d’imprenditrici e il pensiero va ad Howard Schultz di Starbucks che, come George Clooney, non fa mistero dell’iscrizione.

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Un rendering dello speakeasy che aprirà dentro CORE: Milano al 14 di Corso Matteotti.

«72 ore dopo eravamo su un aereo. Il dinamismo che abbiamo visto a Milano, la bellezza, lo spirito imprenditoriale, la passione per l’arte, il design e la cultura ci ha conquistato e continua a ispirarci ogni giorno».

Alla bellezza contribuirà anche la sede di CORE: Milano al 14 di corso Matteotti. 4mila mq disposti su cinque piani e terrazze digradanti sui tetti di Milano e la cupola dell’adiacente San Carlo. I lavori procedono ma, tra Vaticano e Beni culturali, i tempi si sono allungati.

CORE: New York
Fondato nel 2005 a New York CORE: ha tra i propri iscritti George Clooney e Howard Schultz.

La vista mozzafiato caratterizza anche il club più segreto della città, il Lucid. Non vogliono apparire, ai membri è chiesto di non scattare foto né girare video all’interno di quella che un tempo era la casa-showroom dello stilista Rocco Barocco.

Arredato da uno studio specializzato in superyacht, il club nascosto sopra il Museo Bagatti Valsecchi offre quanto di meglio un gentleman posso aspirare, come mostrano i sigari nell’humidor e le bottiglie della cantina compreso il decanter a forma di kong dorato all’ingresso, u​n pezzo unico dello scultore Orlinsky per un rum nicaraguense invecchiato mezzo secolo.

Il fatto è che tutti voglio l’esclusività, ma pochi rinunciano ai riflettori e in un panorama affollato di secret places in evidenza su Google Maps le eccezioni si fanno notare.

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Il cortile del Museo Bagatti Valsecchi.

gentleman editoraile aprile 24

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