Dietro le creazioni di alta gioielleria si nascondono maestri artigiani che, con il loro savoir-faire e l’uso di tecnologie, sono in grado di produrre pezzi unici. Lavorando pietre rarissime danno così vita a opere d’arte da indossare. Ecco la magia degli atelier
Per l’alta gioielleria è il momento del colore, che significa sperimentare non solo con le pietre più classiche e blasonate (quindi diamanti bianchi, zaffiri, rubini e smeraldi), ma con tutta la palette cromatica che la natura offre.
Un caleidoscopio di gemme accuratamente selezionate che negli atelier delle più note Maison dà vita a vere opere d’arte, a sculture da indossare, seppur destinate a poche, fortunate, persone.
Nascono così collane, orecchini, bracciali e anelli dai riferimenti naturalistici più classici, primi tra tutti i fiori, ma anche creazioni dalle linee più grafiche o astratte.
Gioielli come quelli di Bulgari, che dell’uso audace del colore ha fatto una delle sue firme fin dagli anni 50, rivoluzionando l’alta gioielleria con l’accostamento innovativo di pietre.
Tributo alla grandiosità e testimonianza dell’abilità degli artigiani italiani, i pezzi della collezione Magnifica di Bulgari sono frutto di centinaia di migliaia di ore di manodopera.
Creazioni dal design volutamente audace, espressione della Maison romana, in cui ogni gemma è stata finemente intagliata per adattarsi alle sofisticate linee del gioiello.
La magia dell’atelier si può ammirare nella collana Baroque Spiral (nella foto sopra, in alto): un trionfo di pietre colorate in cui Bulgari cita e reinterpreta con un effetto ipnotico il motivo a spirale tipico dell’arte barocca.
Cartier con la nuova collezione Sixième Sens veste di gemme cangianti felini dalle linee stilizzate e texture organiche. Una sfida tecnica da ammirare nella collana Alaxoa (sopra).
Un mix di rigore e opulenza che si fa notare per il design di carattere e l’intensità cromatica degli smeraldi, selezionati secondo specifici criteri di colorazione, diametro e spessore.
Una creazione in cui i gioiellieri hanno usato la tecnica dell’infilatura tipica della Maison, che consiste nell’infilare le pietre su un filo formando prima degli steli e delle frange per poi, alla fine, unire gli steli tra loro con minuscoli ponti in metallo.
Il viaggio nella magia dell’atelier si conclude con Van Cleef & Arpels, altra Maison da sempre attratta dal colore e dalla spiritualità delle gemme.
Era, infatti, il 1933 quando Van Cleef & Arpels creava e brevettava il Serti Mystérieux, una tecnica, utilizzata ancora oggi, che consente di incastonare pietre preziose senza griffe o altri elementi di metallo visibili.
Perché come amava dire Claude Arpels, nipote dei fondatori Estelle Arpels e Alfred Van Cleef:
Ogni pietra ha una sua anima
Per scoprirne di più sul meraviglioso mondo dei gioielli (e degli orologi), c’è Top World Treasures, un libro-magazine realizzato da Class Editori e dalla redazione di Gentleman.
In tre lingue (italiano, inglese e cinese), disponibile in edicola e online, il volume attraversa tutto la storia delle più prestigiose Maison, e riunisce anche i miglioi retailers di settore d’Italia.
