Il mondo dell’orologeria festeggia così. E anno dopo anno, le riedizioni iconiche dei modelli storici sono sempre più ricercate

Secondo alcune credenze esoteriche il 5 rappresenta, tra le altre cose, intelligenza, ispirazione e genialità. Qualità che si ritrovano anche nell’orologeria d’eccellenza e in alcuni segnatempo che, nel 2022, si legano al 5 per festeggiare i propri anniversari. È il caso dell’Omega Speedmaster che, presentato nel 1957, taglia il traguardo dei suoi 65 anni.

Declinato in materiali diversi e arricchito nei decenni con complicazioni sopraffine, l’orologio che ha legato la propria fama allo sbarco sulla Luna non ha tradito la propria estetica e il proprio spirito: non a caso, per molti appassionati è il Cronografo con la C maiuscola. Sono, invece, 45 gli anni del 222 di Vacheron Constantin che, nel 1977, segnò il debutto del marchio nel segmento dei luxury sport watches.

La cassa e il bracciale in oro massiccio, la lunetta zigrinata e la piccola croce di Malta incisa sulla carrure a ore 5 (guarda caso…), lo hanno reso un simbolo di sportività, ricercatissimo dai collezionisti. A proposito di collezionisti, come non parlare dell’Aquanaut di Patek Philippe? Compie 25 anni l’orologio che forse più velocemente di ogni altro ha raggiunto la dimensione di icona da quando, nel 1997, fece il suo debutto la ref. 5060A, diventata in breve il Sacro Graal per gli appassionati, cui le versioni successive sono sempre rimaste fedeli. Da ultimo, il più giovane.

Il Longines Legend Diver nacque nel 2007 come riedizione di una referenza degli anni 60: e 15 quelli sono bastati per renderlo uno degli orologi di maggior successo della Clessidra Alata.